Un'indagine pubblicata da poco da Banca d'Italia ha reso noti i numeri sugli arrivi turistici nel “Bel Paese”. L'Italia diventa sempre più meta del turismo internazionale, ponendosi al quinto posto per volumi di entrate, circa il 43% del totale per 16,9 miliardi di incassi (+11,3% rispetto al 2016), preceduta da Stati Uniti (180,3 miliardi di euro), Spagna (60,2 miliardi di euro), Francia (53,7 miliardi) e Thailandia (50 miliardi).







La Germania ha rappresentato il principale paese di provenienza in termini di numero di visitatori (14,7 milioni), superando gli svizzeri (13,6 milioni) e i francesi (12,4 milioni). La spesa dei viaggiatori tedeschi nel 2017 si è attestata a 6,5 miliardi di euro, salendo di quasi il 15% rispetto ai 12 mesi precedenti.
È aumentata, inoltre, di quasi il 20% la spesa dei pernottanti in alloggi in affitto, per un pagamento medio di 72 euro a notte, per complessivi 7 miliardi di euro. Lo short term rental, locazione a breve termine, è un boom che riguarda 2 turisti su 10, divenendo così un grande business per gli italiani, che possono far fruttare seconde e addirittura prime case. Le potenzialità di redditività dell’ “affitto breve” sono alte, rispetto alla locazione tradizionale, che si attesta sul 4,9% annuo lordo, arrivando al 12% annuo per circa 300 giorni di locazione. Non sono trascurabili, inoltre, i vantaggi collegati al rischio locativo. Nel 2014 il 50% dei locatori “a lungo termine” ha denunciato mensilità non pagate, con picchi superiori al 60% a Napoli, Bari e Palermo. Nello short term rental il rischio è azzerato o quasi.
Il fenomeno dell'affitto breve è molto diffuso a Roma, Milano, Torino, Firenze e Napoli. Stessa situazione per le piccole località di mare o di montagna, dove i proprietari di seconde case decidono di affittare durante il periodo estivo o invernale, oppure durante le feste.


Torna Indietro