pubblicato il 24/02/2020
L'Agenzia delle Entrate, come segnalato dal quotidiano ItaliaOggi, sta aumentando alcune imposte sugli atti stipulati dai notai per compravendite immobiliari.
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L'erario sta, infatti, richiedendo, oltre la già conosciuta tassazione, anche un aggravio di € 245,00 così suddiviso: € 200 come imposta di registro e € 45 euro come imposta di bollo.
Nel caso in cui in fase di preliminare il venditore ceda subito il suo immobile, l'Agenzia delle Entrate chiede un' imposta fissa di registro di € 200 euro oltre a quella già prevista all’art. 10 della Tariffa, parte I, del dpr 131/86. In questo caso “l’Agenzia ritiene di ravvisare nella volontà delle parti contraenti, oltre a quella di concludere il cosiddetto ‘compromesso’, anche un collegato e supposto comodato per il quale il fisco ritiene dovute anche le imposte previste dall’art. 5, comma 4, della Tariffa, parte I, del dpr 131/86”.
Uno dei casi più frequenti in cui si reclama una maggiore tassazione è quello in cui una famiglia supporta un figlio nell'acquisto di una casa, o pagando tutto l'importo o una parte di esso, indicando nell'atto che si tratta di una donazione diretta. In questa circostanza, infatti, l’Agenzia delle Entrate esige € 245 di imposte in più in caso di vendita soggetta all’art. 1 della Tariffa, parte I, del dpr 131/86.