10/10/2016
Amministratori raffigurati in vignette satiriche? Non è diffamazione
Pochissime settimane fa, è tornata alla ribalta la satira “black” di Charlie Hebdo, dopo la vignetta sulle vittime del terremoto ad Amatrice. Anche in Italia abbiamo la nostra
satira, e in questo caso riguarda l’
amministratore condominiale.
Nel caso di specie, un condomino aveva realizzato
una vignetta raffigurante l’amministratore condominiale come Pinocchio perché aveva mentito su presunti sgravi fiscali per i parcheggi.
Una volta che la vignetta è giunta nelle mani dell’amministratore, questi ha deciso di querelare l’autore per diffamazione.
Cos’è la diffamazione? Si tratta di un reato ex art. 595 c.p. consistente in offese nei riguardi di una persona che non sia presente e di fronte a più soggetti.
La decisione della Corte Penale di CassazioneIl caso è arrivato fino alla Corte di Cassazione, che, con la recentissima sentenza n. 41785 del 5 ottobre 2016, si è pronunciata mettendo la parola fine al caso e dando ragione al condomino.
Gli ermellini, infatti, nella citata sentenza hanno scritto:
“la satira usata dall'imputato non aveva assunto caratteri in sé infamanti e/o umilianti, né appariva carica di significati aggressivi verso la persona dell'amministratore, riferendosi esclusivamente al suo operato in quanto tale, ritenuto sbagliato in relazione alla circoscritta questione fiscale di interesse del condominio”.Secondo gli ermellini, quindi, non si configura il reato di discriminazione, perché rientra nel diritto di critica, sicuramente consentito ai condomini, anche per il tramite di vignette satiriche.
Occhio, se volete criticare l’amministratore con una vignetta, a non scadere nel volgare o negli insulti personali: in questi casi, infatti, si uscirebbe dal sacrosanto diritto di critica e il vostro amministratore avrebbe più di una ragione per querelarvi.
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